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In un mare di pesci

Quando Cupido scocca le sue frecce, il bersaglio non è mai casuale. La scelta del partner difatti, è influenzata da diverse variabili.

Prima tra queste, l’esperienza vissuta nelle nostre prime relazioni con le figure di riferimento.

Da queste relazioni impariamo cosa possiamo o non possiamo fare e cosa poterci aspettare dalla relazione con l’altro.

La propensione a ripetere lo schema relazionale vissuto con i genitori e a rivivere quindi situazioni a noi familiari spiega perché tendiamo a scegliere partner che confermano la visione appresa di noi stessi, degli altri e che rispondo alle aspettative.

Bowlby negli anni 50’ elabora la teoria dell’attaccamento, sottolineando l’importanza delle relazioni di cura. Alla fine degli anni 70’, Mary Ainsworth fa un passo oltre, individuando quattro stili di attaccamento.

Se pensiamo all’innamoramento e alle relazioni come un’esperienza di attaccamento viene da sé pensare che tale esperienza sia mediata dallo stile di attaccamento proprio di ciascun individuo.

La teoria sistemica sostiene che oltre ai bisogni personali anche i bisogni familiari giochino un ruolo importante nella scelta del partner.

La scelta del partner quindi non coinvolge solamente due persone, ma l’intero sistema di rapporti affettivi che l’hanno preceduta. Nel partner cerchiamo qualcuno che sia disposto a realizzare copioni familiari a noi noti e che sia disponibile a soddisfare i bisogni non soddisfatti nell’infanzia. La scelta del partner è guidata dalla volontà inconscia di colmare tali carenze, qualcuno che ci aiuti a curare le ferita mai guarite.



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Il pollice verde dell'amore

La coppia, come ogni sistema vivo, nasce, cresce e si trasforma attraversando varie fasi evolutive.

Le fasi evolutive della coppia sono per tutti pressochè le stesse, se non che ogni coppia le vive con un ordine, con tempi e con intensità unici e irripetibili.

Guardiamo insieme quali sono queste fasi e come si alternano a seconda della capacità o meno di una coppia di resistere e adattarsi reciprocamente.

L’INFATUAZIONE: in questa fase a predominare è l’attrazione fisica e tutto sembra essere perfetto. In questa fase tendiamo a mostrare il meglio di noi stessi all’altro ed a nascondere invece i nostri difetti e le nostre vulnerabilità.

L’INNAMORAMENTO: in questa fase tendiamo a confondere la persona reale con la sua immagine idealizzata, ed essendo altamente motivati a mantenere viva quest’immagine illusoria cerchiamo di adattare il nostro partner a quest’ultima.

LA DISILLUSIONE: si inizia a vedere l’altro per ciò che è realmente, con le sue debolezze e i suoi difetti. Si evidenziano le aspettative mancate, l’immagine perfetta che ci eravamo costruiti piano piano si dissolve.

L’ACCETTAZIONE: Questa fase, come suggerisce il nome, è raggiunta quando si accetta integralmente l’altro, difetti compresi, si ama per quello che è e non per come ci fa sentire.

la coppia, come ogni sistema vivo per crescere ha bisogno di vari nutrienti.

Immaginate la coppia come una pianta, una volta trovato il terreno fertile formato da attrazione, affinità, complicità, intimità ed affetto, per crescere avrà bisogno di impegno e cura e di tanto in tanto avrà bisogno di un nuovo vaso che le consenta di adattarsi ai cambiamenti della sua evoluzione.


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